Alcool
Citazioni e aforismi sull'alcool e sul bere
Descrizione Tema
L’alcool ha sempre fatto parte della mia vita. Non ricordo di preciso quando ho cominciato, ero alle medie credo, e frequentavo ragazzi più grandi di me. Ho sempre cercato di mantenermi entro il limite della decenza, davo retta a mio fratello quando mi diceva di darmi una regolata, poi ogni etica è volata via ed ho smesso di impormi delle regole per bere bene. All'inizio era un rifugio: vodka, vino e birra scorrevano in gran quantità. Con un bel bicchiere già nel primo pomeriggio inauguravo il tran tran quotidiano una volta staccato dal lavoro. Ancora oggi mi chiedo come sono riuscito a fare tutto quello che ho fatto nonostante fossi gonfio come una balena. Ero perennemente ubriaco, una sbornia senza fine in cui sperimentavo stati alterni di eccitazione e depressione. Capivo di doverci dare un taglio, ma ero un alcolizzato ormai. Non sapevo dire di no, anche se il malessere quotidiano ed i costanti dolori al fegato avrei dovuto considerarli dei campanelli d’allarme. Stavo distruggendo il mio corpo per risolvere i miei problemi ed ho realizzato troppo tardi che stavo creandomene di nuovi e ben più pericolosi. Fortuna che dei professionisti mi hanno aiutato ad uscirne, e da allora non ho toccato più alcool. Non riuscivo proprio a stare senza bere, e adesso è impensabile per me ricominciare a farlo.
“I liquori ti uccidono lentamente. Ma chi ha fretta?”
- La trovi anche in Malattia
- Dal libro: Come vi piace
“Il buon vino non ha bisogno di frasca.”
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“Vino o vinello che è antidoto alla lussuria e conforto alla temperanza.”
“Il cocktail è un corollario della cultura del lavoro duro: una vita di superlavoro necessita di un superalcolico per neutralizzare l’infelicità. In una vita in cui il lavoro e il gioco si fondono maggiormente, nella vera vita oziosa, una bevanda più leggera è probabilmente tutto ciò di cui si ha bisogno. Suppongo che se fossimo davvero felici,...” (continua)(continua a leggere)
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“Nessun albero, prima della sacra vite, tu pianterai, o Varo, nei fertili dintorni di Tivoli e presso le mura di Catilo; giacché agli astemi la divinità presenta tutto difficile, né con altro mezzo, se non col vino, scompaiono le preoccupazioni che ci tormentano.”
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