Dolore
Citazioni e aforismi sul dolore
Descrizione Tema
Puoi continuare a rivivere quel ricordo straziante finché non arrivi al punto in cui il dolore dell'anima è tale da non permetterti più di reagire. Sei apatico, hai una costante sensazione di vuoto e non hai più punti di riferimento per superare il momentaccio e ricominciare da zero. Può essere a causa di un lutto, o per un abbandono o una separazione che soffri così tanto, ma i tuoi amici ed i tuoi cari sono lì pronti a sostenerti, a darti conforto anche solo con una carezza o uno sguardo. Ora il mondo ti spaventa, chiuderti a riccio è l’unica cosa che sai fare, tutto ciò che vuoi è rimanere da solo, in silenzio, al buio. Ti sei barricato dietro un enorme muro di paura, non riesci più a provare emozioni, il tuo cuore si sta congelando lentamente, hai sempre freddo, freddo nelle ossa, freddo nella mente, freddo nelle mani. La ferita è così profonda che forse stavolta devi ricorrere ad uno psicologo, anche se parlare con qualcuno è l’ultima cosa che vorresti. Cosa fare? Asseconda il dolore, poi liberatene ed infine torna a vivere.
“Una sofferenza come la mia non ha orgoglio. Cosa mi importa se si saprà che sono disperata? Tutto il mondo può avere il trionfo di vedermi in questo stato. Quelli che non sanno cosa sia soffrire possono essere orgogliosi e indipendenti. Possono resistere agli oltraggi, o ricambiare le provocazioni. Io non posso farlo. Io devo soffrire, mi devo...” (continua)(continua a leggere)
- Dal libro: Delitto e castigo
“La sofferenza e il dolore sono sempre doverosi per una coscienza vasta e per un cuore profondo.”
- Dal libro: Il grande Gatsby
- La trovi anche in Sogno e Realtà
- La trovi anche in Ira e Mitezza
“La disperazione è come quei bambini precoci, che, quando porti via uno dei loro giocattoli, buttano il resto nel fuoco per rabbia. Diventano arrabbiati con se stessi, si trasformano nei loro stessi aguzzini, e vendicano le loro disgrazie sulla loro stessa testa.”
- La trovi anche in Perdono e Odio
- Dal libro: Pao Pao
“Volevo imparare a non soffrire per la sua assenza; lasciavo vagare nella mia testa i pensieri di cuore come leggere condensazioni di umori, li spingevo e li soffiavo dentro di me, li lasciavo girare e circolare, permettevo loro di espandersi ed estinguersi. Non offrivo resistenze, non li volevo trattenere, non mi volevo arrestare in loro. Stavo...” (continua)(continua a leggere)
- Dal libro: Sentenze
“Lasciami dire qualcosa su di me. Sono cresciuto nella sofferenza e non so proprio come vivere bene, io so solo come si soffre, capisci? Questo è il modo in cui voglio stare. Cos'è la bella vita per gli altri? Non è ciò che io chiamo vita. Ciò che io chiamo vita è quando mi sveglio al mattino e mi preparo una piccola tazza di tè. E sopravvivo....” (continua)(continua a leggere)
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