Tutte le frasi di Haruki Murakami
- Dal libro: 1Q84 - Libro 1 e 2
“Non era possibile indovinare quali fossero i suoi pensieri e i suoi sentimenti solo osservandone l’espressione del viso o il tono della voce. E lui sembrava divertirsi non poco a confondere i suoi interlocutori. Aveva certamente una mente sveglia e rapida. Era il tipo di persona che ragiona seguendo una propria logica e formula giudizi senza...” (continua)(continua a leggere)
“Poesia e simbolismo sono sempre stati inseparabili. Come i pirati e il rum.”
- Dal libro: L'arte di correre
“Ho sempre pensato che la vita è iniqua. Ci sono persone che per raggiungere un risultato devono faticare, altre che ottengono quello che vogliono senza alzare un dito.”
- Dal libro: L'arte di correre
“Se ho dei pensieri tristi, è bene che me ne liberi da solo. È così, con questa convinzione, che ho sempre vissuto. Ho mandato giù così com’erano le cose che si possono ingoiare in silenzio, e mi sono sforzato di riversarle (esagerandole quanto più possibile) in quel contenitore che è la letteratura, in quanto parte di una storia.”
- Dal libro: L'arte di correre
“In qualsiasi circostanza, battere un avversario è l’ultima delle mie preoccupazioni. Ciò che piuttosto mi interessa è se riesco o meno a raggiungere gli obiettivi che io stesso mi sono prefisso. In questo senso, correre su lunga distanza è uno sport perfettamente consono alla mia mentalità.”
- Dal libro: L'arte di correre
“Mick Jagger, una volta che gli chiesero se a quarantacinque anni avrebbe ancora cantato Satisfaction, dichiarò che preferiva cento volte morire. Ora ha superato i sessanta e continua imperterrito a cantare Satisfaction.”
- Dal libro: L'arte di correre
“Forse ho un carattere complicato, ma se non metto le cose nero su bianco non riesco a pensare.”
- Dal libro: L'arte di correre
“Quando ricevo una critica immotivata (a mio parere, s’intende), o quando vengo biasimato da qualcuno di cui davo per scontata l’approvazione, correndo copro sempre una distanza un po’ più lunga del solito. Così faccio consumare al mio corpo la parte di delusione. È un modo per riconoscere, nel limite delle mie capacità, la mia debolezza di...” (continua)(continua a leggere)
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