Frasi di “Amici miei”
(1975)Mario Monicelli
ha diretto questo film
nel 1975
Titolo Amici miei
Anno 1975
Regista Mario Monicelli
Genere Commedia, Drammatico
Acquistalo suAnno 1975
Regista Mario Monicelli
Genere Commedia, Drammatico
Trama – Necchi (proprietario di un bar), Perozzi (giornalista), Melandri (architetto) e Mascetti (un nobile squattrinato) vivono a Firenze. Sono amici fin da giovani e trascorrono ogni momento libero insieme, organizzando scherzi elaborati e terribili a tutte le persone che incontrano, o semplicemente girovagando per la Toscana. Uno di questi viaggi folli conduce i quattro in un ospedale, gestito come una caserma dal professor Sassaroli. Melandri si innamora della moglie del direttore e gliela porta via, con grande gioia del Sassaroli stesso. Il rapporto tra i due non durerà, ma il professore diventa il quinto membro del gruppo di amici. Gli scherzi si fanno ancora più complicati e potenti.
Tutti gli attori – Ugo Tognazzi, Gastone Moschin, Philippe Noiret, Duilio Del Prete, Olga Karlatos, Silvia Dionisio, Franca Tamantini, Angela Goodwin, Milena Vukotic, Bernard Blier, Adolfo Celi, Marisa Traversi, Maurizio Scattorin, Edda Ferronao, Mario Scarpetta, Giorgio Iovine, Mauro Vestri, Rossana Pinarello, Rinaldo Mirannalti, , Brunella Pronello, Mario Scutri, Ughino Benci, Omero Capanna, Sergio Forconi, Antonio Guidi, Ulla Johannsen, Renzo Montagnani, Valeria Vitti
vedi tuttiFrasi di “Amici miei” 15 citazioni
“Anch'io ho sofferto, ho sofferto come un cane: per quasi tre quarti d'ora.”
“Tarapìa tapioco, la supercazzola prematurata con scappellamento a destra come se fosse antani...”
“Ma poi, è proprio obbligatorio essere qualcuno?”
“Che cos'è il Genio? È fantasia, intuizione, colpo d'occhio e velocità d'esecuzione.”
“Quando penso alla carne della mia carne, chissà perché, divento subito vegetariano.”
“- Mascetti: La verità è un'altra. Bisogna saper guardare in faccia alla realtà. È stato un sogno, un sogno molto bello e basta. Tu hai diciott'anni, io ne ho cinquantadue, non è per quei trentaquattr'anni di differenza che poi sarebbero il meno. È che il nostro amore non può avere nessun avvenire. Coraggio. Eh, è meglio che ci togliamo il...” (continua)(continua a leggere)
“Culo alto, ci fo un salto.”
“Bisogno sempre... elemosina mai.”
“Mi scusi dei tre telefoni qual è come se fosse tarapia tapioco che avverto la supercazzola? Dei tre...! [l'infermiera non capisce] Non m'ha capito bene, volevo dire dei tre telefoni qual è quello col prefisso?”
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