In archivio 732 aneddoti
“Un giorno, un amico trova James Joyce riverso sullo scrittoio, in atteggiamento di profonda disperazione: 'James, che cosa c'è che non va? È il lavoro?' James asserì, senza nemmeno alzare la testa. 'Quante parole hai scritto oggi?', 'Sette' 'Sette? Ma James... è ottimo, almeno per te!', 'Suppongo di sì, ma non so in che ordine vanno'.”
Una volta, quando il Maresciallo Ney si stava recando a combattere, guardò i suoi ginocchi, vide che stavano tremando, e disse: "Potete ben tremare, perché tremereste ancor di più se sapeste dove sto per portarvi". Napoleone fu così impressionato dal coraggio e dalle risorse del Maresciallo Ney, che disse: "Ho duecento milioni nei miei forzieri,... (continua)(continua a leggere)
“Quando nelle isole Samoa vennero istituite le scuole elementari, gli indigeni furono presi da una vera e propria smania per i calcoli aritmetici. Essi misero da parte le armi e cominciarono ad aggirarsi armati di lavagnetta e di matita, proponendo somme e problemi ai loro conterranei e ai visitatori europei. L'illustre Frederick Walpole afferma...” (continua)(continua a leggere)
Si racconta che quando Marilyn Monroe incontrò George Bernard Shaw ad un ricevimento ebbe a dirgli: "Dovremmo fare un bambino assieme. Con il mio aspetto e il suo cervello, potremmo creare un essere perfetto". G.B. Shaw guardò pensieroso la giovane e splendida attrice e disse: "Signorina, e se accadesse il contrario? Col mio aspetto e il suo... (continua)(continua a leggere)
Giosuè Carducci era professore universitario a Bologna. Andò a Firenze per certe celebrazioni. Una sera si congedò dal ministro della pubblica istruzione:
- "Ma no, - disse il ministro, - resti anche domani".
- "Eccellenza, non posso. Domani ho lezione all'università e i ragazzi mi aspettano".
- "La dispenso io".
- "Lei può dispensarmi, ma... (continua)(continua a leggere)Ad uno che gli domandava se fosse proprio suo un sonetto che recava la sua firma, Alessandro Manzoni rispose, dopo aver osservato la copia a stampa della lirica: "Quand’anche non l’avessi vista, sarebbe per me nota sufficiente di falsità il sapere che il cognome ci si trova anteposto al nome di battesimo, cosa non mai usata da me nel... (continua)(continua a leggere)
“Tamerlano, il crudele sovrano turco dell'Asia centrale nel secolo XIV, tentati invano dieci assalti all'assediata e imprendibile città di Baalbeck, nell'attuale Libano, si ritirò scoraggiato nei suoi accampamenti. Non voleva più combattere. Ma la sera, durante il bivacco, osservò una formica che si accaniva a trascinare un chicco di frumento...” (continua)(continua a leggere)
Il generale Robert E. Lee, una volta, parlò al presidente della Confederazione Jefferson Davis in termini entusiastici di un ufficiale sotto il suo comando. Un altro ufficiale che era presente restò sbalordito: "Generale - osservò - non sa che l’uomo di cui parla così bene è uno dei suoi più acerrimi nemici e che non perde mai l’opportunità di... (continua)(continua a leggere)
“Quando il figlio di William Wrigley, dopo la laurea, venne inviato a dirigere una delle aziende di famiglia a Seattle, il padre lo chiamò nel suo ufficio e gli chiese:
‘Ora che stai per partire dimmi, cosa vuol dire se il Direttore Commerciale e il Direttore Finanziario della filiale che andrai a dirigere vanno d’accordo?’
‘Vuol dire che gli...” (continua)(continua a leggere)Laplace presentò a Napoleone una copia della sua Mécanique céleste e l'imperatore prese a studiarla attentamente. Passato del tempo richiamò lo scienziato: "Avete scritto un lungo libro sull'universo senza menzionare neppure una volta il suo Creatore". "Signore - rispose Laplace - è un'ipotesi non necessaria". Quando Lagrange seppe della... (continua)(continua a leggere)
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